Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/284

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278 scherzi



     Perché negasti porgere
la destra e i voti accogliere
di un nuovo cittadin,
     quando su tosca cetera
35osai svelare i taciti
decreti del destin?

     Sorda di Gian la figlia,
giammai di vate i candidi
sacri voti spezzò.
     40A Parma in riva, il supplice
novello Flacco italico,
Frugon me l’insegnò.

     Né me la terra inospita
della glacial Siberia
45ignoto generò;
     ma da vetusto stipite
nella vicina Etruria
la gloria mi creò.

     Nulla dal tuo dissimile,
50illustre sangue scorremi
entro le vene al cor,
     né ignote agli avi egregii
furo le vie, che guidano
al tempio dell’onor.

     55Consegna pure al mutolo
silenzio inesorabile
chi caro un dí ti fu.
     Ma non lagnarti, indocili
se le mie corde tacciono,
60né ti rammentan piú.

     Se i carmi in vita serbano,
non andrò tutto in cenere,
né il nome mio morrá:
     oltre il gemente Bosforo
65eterno, infaticabile
i vanni spiegherá.