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favole per i re d’oggi 17

V.


PRUDENZA


Una vecchiuccia scheletrita, stava tutta intenta a ripulire certe erbe che si tenea in grembo: e non servendole più gli occhi assai, col suo gran naso quasi le toccava.

Una viperetta rinfrancata forse dal poco calore di que’ fémori, s’affacciò tra l’erbe: e non sì tosto si credè minacciata da quell’enorme sprone, che gli s’avventò piena di rabbia. Ma una fedele goccia di tabacco, che da lungo tempo aspettava, le discese nella gola aperta, onde essa incontanente cadde e morì.

Consiglio chi mi legge a empirsi di Prudenza come quel naso, se vuol vivere lungamente e sano.

Quanto a me imparo da questa favoletta a guardarmi più che dal morso delle vipere, dal naso delle vecchie: chè non v’è luogo dove non lo vogliano ficcare, e donde non lo traggano salvo!