Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/185

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eden anto 179


— Non saprei — rispose — non saprei. Cosa vuole? Per me ha un valore relativo, un valore di affezione.

Gli parve una buona uscita, questa. Le rughe della sua fronte, gli angoli della bocca non posavano un momento. I miti occhietti infantili, intenti al fuoco, comparivano e scomparivano sotto il battere delle palpebre.

— Bene — disse Marcòn — non Le ho detto che ho buon cuore? Faccio una minchioneria, adesso. Prendo l’Ariosto, vado a casa e Le mando la cambiale.

— Lei ha letto! — esclamò l’avvocato con voce soffocata levandosi in piedi e appuntando a Marcòn l’indice tremante della destra. — Lei ha letto! Ma non si porterà mica via il libro, capisce? Nossignore che non lo porterà via!

Il suo testone oscillava convulso, negli occhietti brillavano, sotto il battere delle palpebre, due lagrime.