Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/17

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In un documento del 15 di genajo del 998, è parola d’un ardua lite insorta per alcune terre fra Luitfredo vescovo di Tortona e i conjugi Riccardo e Valdrada. La controversia fu ultimata con un duello tra l’avvocato del vescovo e lo stesso Riccardo alla presenza dell’imperatore Ottone III in Pavia. Riuscì vincitore il prelato che diede una parte di queste terre in dono all’imperatore, vendendo l’altra ad Ottone di Franconia padre del pontefice Gregorio V. Fra queste ultime erano comprese la metà della corte, il castello, la chiesa di S. Giorgio, le cappelle, le case e i servi di Cornate1, metà del castello detto rocca, e diversi possedimenti in Verderio, Pozzo, Trezzo, Concesa, Imbersago, Busnago, ec.

Già in que’ tempi parecchie cospicue famiglie sceglievano Trezzo per loro dimora e vi avevano ampie tenute. Nel 1074 morì in Milano un giovine e nobile cavalliere per nome Afberto il quale fu sepolto in S. Nazaro Pietra Santa. Dai suo epitafio, tuttora esistente in quella chiesa, detto è che lasciò ad essa alcuni poderi ne’ territorj, di Vermezzo, Gorla Minore, Castegnate, Abbiate, Marnate, Mariano, Landriano e Trezzo, sottoponendola perciò ad alcuni oneri. Così pure tra i signori di Trezzo contavasi un Bellebuono che donò nel 1135 al monastero di Chiaravalle i

  1. Quivi cadde estinto Alachi, duca di Trento, usurpatore del trono Longobardo, in un fiero combattimento col re Cuniperto. Per tale vittoria il re fece erigere nel luogo un monastero dedicato a S. Giorgio.