Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/153

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Ma non ci sarebbe più questo sforzo, se gli strumenti e la materia che hanno gli uomini fossero perfetti come quelli che ha avuto Iddio.

Se gli uomini avessero tutto a loro disposizione, se la pittura potesse avere, oltre che il colore e lo spazio piano, anche il movimento, la profondità, le parole e la musica; se tutte le arti potessero avere, oltre alle loro qualità esclusive, anche quelle delle altre arti; gli uomini sarebbero come una specie di Dei.

Ma allora noi non proveremmo, guardando un’opera d’arte, nessun piacere diverso da quello che proviamo guardando la natura, perchè in verità il piacere che noi proviamo dinanzi all’arte è appunto il piacere, ormai inconscio, di assistere a uno sforzo per costruire un mondo, senza averne i mezzi adeguati; è la gioia di vedere come l’uomo trionfi della sua rudimentale semplicità e riesca, con degli strumenti schematici e imperfetti, a suggerire un universo complesso come quello della natura.

Secondo Bergson, nell’arte godiamo particolarmente le intenzioni dell’artista, quando vediamo che egli ha le forze per esprimerle. Mi chedo, per analogia, se quello che godiamo nell’arte, senza più nemmeno rendercene conto, non sia quella stessa lacuna che l’arte riesce a riempire; il mistero e l’incredibile magìa di un


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