Pagina:Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu/19

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prefazione

donna a mostrarsi prima della toeletta; tuttavia con Leo questa indiscrezione non riserba sorprese, come non ne riserba una donna naturalmente bella. Ma per giudicare Leo artista e pensatore abbiamo le altre sue opere nelle quali consapevolmente egli diede la misura di sè; qui ci interessa il proprio dell'uomo, che vale più dello stesso ingegno, ci interessa la sua onestà, il coraggio senza gesti, la prontezza a pagare il prezzo che nelle ore cruciali all'onestà e al coraggio viene richiesto.

Egli comprese che il fascismo non era la causa bensì l’effetto d’un crollo di valori morali, e da buon lottatore lavorò senza tregua alla loro restaurazione. Presentì le dimensioni e la profondità della nostra tragedia? Noi che ne siamo sommersi avvertiamo nel Diario accenti più amari di quelli ispirati dalla preparazione all’esilio; e più doloroso diviene il nostro rimpianto, perchè egli era una forza su cui si poteva contare per l’avvento di quel nuovo onde la voce della Casa Bianca ebbe talora prestigiose assonanze con la voce del Vaticano: oggetto di un aspettazione delusa. Un conforto ci viene nondimeno sentendo ancora una volta circolare nelle sue pagine le correnti del suo pensiero e vedendo disegnarsi


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