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18 fingal

Crudo nemico, ond’io lo stringa; io amo
Il sangue di Catbar. Diede la spada
Alle lagrime sue: quella repente
Passògli il petto: ei rovinò qual ripa
260Di torrente montan. Stese il suo braccio,
E così disse: Ducomàno hai morto;
Freddo è l’acciaro nel mio petto: o Morna
Freddo lo sento. Almen fa che ’l mio corpo
L’abbia Moina: Ducomàno il sogno
265Era delle sue notti; essa la tomba
Innalzerammi; il cacciator vedralla,
Mi loderà: trammi del petto il brando,
Morna; freddo è l’acciar. Venne piangendo;
Trassegli il brando: ei col pugnal di furto
270Trafisse il bianco lato, e sparse a terra
La bella chioma: gorgogliando il sangue
Spiccia dal fianco; il suo candido braccio
Striscian note vermiglie: ella prostesa
Rotolò nella morte15, e a’ suoi sospiri
275L’antro di Tura con pietà rispose16.
     — Sia lunga pace, Cucullin soggiunse,
All’alme degli eroi: le loro imprese
Grandi fur ne’ perigli. Errinmi intorno
Cavalcion sulle nubi, e faccian mostra
280De’ lor guerrieri aspetti; allor quest’alma
Forte fia ne’ perigli, e ’l braccio mio
Imiterà le folgori del cielo.
Ma tu, Morna gentil, vientene assisa
Sopra un raggio di luna, e dolcemente
285T’affaccia allo sportel del mio riposo,
Quando cessò lo strepito dell’arme,
E tutti i miei pensier spirano pace.
Or delle mie tribù sorga la possa,
Alla zuffa moviam. Seguite il carron 1
290Delle mie pugne: a quel fragor di gioja
Brìllivi l’alma: mi sien poste accanto
Tre lancie, e dietro all’anelante foga
De’ miei destrier correte. Io vigor quindi
Novo concepirò, quando s’offusca
295La mischia ai raggi del mio brando intorno.
     Con quel rumor, con quel furor che sbocca
Torrente rapidissimo dal cupo
Precipizio di Cromla, e ’l tuon frattanto
Mugge su i fianchi, e sulla cima annotta;
300Così vasti, terribili, feroci

  1. I regoli e signori della Bretagna usavano il carro in segno del loro grado.