Del suo primiero amor la rimembranza. 315Venne l'antico Ullin di Starno al figlio,
E sì parlò: — Tu che da lungi alberghi
Cinto dall'onde tue, come uno scoglio,
Vieni alla regia festa, e 'l dì tranquillo
Passa, doman combatterem, domani 320Spezzeremo gli scudi. — Oggi, rispose,
Spezzinsi pur, starò domani in festa,
Domani sì, che fia Fingàl sotterra.
— E ben spezzinsi tosto n 1, e poi festeggi
Doman se può, con un sorriso amaro 325L'alto Fingàl riprese. Ossian tu statti
Da presso al braccio mio, tu Gaulo innalza n 2
Il terribile acciar, piega Fergusto
L'incurvato tuo tasso, e tu, Fillano,
La tua lancia palleggia; alzate i scudi 330Qual tenebrosa luna, e ciascun'asta
Sia meteora mortal: me, me seguite
Per lo sentier della mia fama, e sièno
Le vostre destre ad emularmi intese.
Cento nembi aggruppati, o cento irate 335Onde sul lido, o cento venti in bosco,
O cento in cento colli opposti rivi;
Forse con tale, o con minor fracasso,
Strage, furia, terror s'urtan l'un l'altro;
Di quel con cui le poderose armate 340Vannosi ad incontrar nell'echeggiante
Piaggia del Lena: spargesi su i monti
Alto infinito gemito confuso,
Pari a notturno tuon, quanda una nube
Spezzasi in Cona; e mille ombre ad un tempo 345Mandan nel vuoto vento orrido strido.
Spinsesi innanzi in la sua possa invitta
L'alto Fingàl, terribile a mirarsi
Come lo spirto di Tremmor n 3, qualora
Vien sopra un nembo a contemplare i figli 350Della possanza sua; crollan le querce
Al suon delle sue penne, e innanzi ad esso
S'atterrano le rupi. Atra, sanguigna
Era la man del padre mio rotando
Il balenante acciar; struggeasi il campo 355Nel suo corso guerrier. Rino avanzossi
Qual colonna di fuoco: è scuro e torvo
↑S'intenda, che Ullino avea riportata a Fingal la risposta di Svarano. Non v'è poeta più rapido, né più parco di parole di Ossian.
↑Gaulo era figlio di Morni, ed uno de' più gran guerrieri di Fingal.