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58 fingal

Di Gaulo il ciglio; e rapido Fergusto
Corre con piè di vento; era Fillano
Come nebbia del colle. Io stesso io stesso
360Piombai qual masso: alle paterne imprese
Mi sfavillava il cor: molte le morti
Fur del mio braccio; nè di grata luce
Splendea la spada di Loclin sul ciglio.
Ah non avea così canuti i crini 11
365Ossian allor, nè in tenebre sepolti
Eran quest'occhi, nè tremante e fiacca
L'antica man, nè 'l piè debole al corso.
     Chi del popol le morti, e chi le gesta
Può ridir degli eroi, quando Fingallo
370Nella sua ardente struggitrice fiamma
Divorava Loclin? di colle in colle
Gemiti sopra gemiti s'affollano
Di morti e di spiranti, infin che scese
La notte, e tutto in tenebre ravvolse 12
     375Smarriti, spauriti, sbalorditi
Come greggia di cervi, allor sul Lena
Strinsersi i figli di Loclin: ma noi
Lietamente sedemmo in riva al vago
Ruscel di Luba, ad ascoltar le gaje
380Note dell'arpa. Il gran Fingàl sedea
Non lungi dai nemici, e dava orecchio
Ai versi dei cantor. S'udian nel canto
Altamente sonar gli eccelsi nomi
Di sua stirpe immortale. Ei sullo scudo
385Piegava il braccio, e ne bevea tranquillo
La soave armonìa. Stavagli appresso
Curvo sulla sua lancia, il giovinetto,
Il mio amabile Oscarre n 1. Ei meraviglia
Avea del re di Selma, e i suoi gran fatti
390Scorrean per l'alma, e gli scoteano il core.
Figlio 13 del figliuol mio, disse Fingallo,
Onor di gioventù: vidi la luce
Del tuo brando, la vidi, e mi compiacqui
Della progenie mia: segui la fama
395De' padri tuoi, segui l'avite imprese.
Sii quel ch'essi già fur, quando vivea
L'alto Tremmòr primo tra' duci, e quando
Tràtal padre d'eroi n 2. Quei da' prim'anni
Pugnàr da forti: or son de' vati il canto
400Valoroso garzon, curva i superbi,
Ma risparmia gl'imbelli: una corrente

  1. Figlio di Ossian.
  2. Avolo di Fingal.