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68 fingal

Del popol tuo? vieni ad udir l’imprese
Del tuo diletto Oscarre? E quando mai
10Cesseranno i miei pianti in riva al Cona?
Tutta la mia fiorita e verde etade
Passò tra le battaglie, ed or tristezza
I cadenti anni miei turba ed oscura.
     Vezzosa figlia dalla man di neve,
15Non era io già così dolente e cieco,
Sì fosco, abbandonato allor non ero,
Quando m’amò la vaga Evirallina n 1,
Evirallina, di Cormann 2 possente,
Dolce amor, bruna il crin, candida il petto.
20Mille eroi 1 ne fur vaghi, e a mille eroi
Ella negò ’l suo core: eran negletti
I figli dell’acciar, perch’Ossian solo
Grazia trovò dinanzi agli occhi suoi.
     Alle nere del Lego onde n’andai
25Per ottener la vaga sposa. Avea
Dodici meco valorosi figli
Dell’acquosa Albïon; giungemmo a Brano,
Amico dei stranieri. E donde, ei disse,
Son quest’arme d’acciar? facil conquista
30Non è la bella vergine che tutti
Spregiò d’Erina gli occhi-azzurri duci.
Benedetto sii tu, sangue verace
Del gran Fingallo! avventurata sposa
Ben è colei che del tuo cor fai degna.
35Fossero in mia balìa dodici figlie
D’alta beltà, che tua fora la scelta,
O figlio della fama. Allora aperse
La stanza della vergine romita,
D’Evirallina. A quell’amabil vista
40Dentro i petti d’acciar corse a noi tutti
Subita gioja, e ci sorrise al core.
Ma sopra noi sul colle il maestoso
Cormano apparve, ed un drappel de’ suoi
Traea pronto alla pugna. Otto i campioni
45Eran del duce, e fiammeggiava il prato
Del fulgor di lor arme. Eravi Cola,
Durra dalle ferite eravi, e Tago,
E ’l possente Toscarre, e ’l trïonfante
Frestallo, e Dairo il venturoso, e Dala
50Rocca di guerra. Scintillava il brando
Di Corman nella destra, e del guerriero
Lento volgeasi e grazïoso il guardo.

  1. Figlia di Brano, signore irlandese.
  2. Nobil signore irlandese, diverso da vari altri di questo nome.