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serle impossibile determinare fino a qual punto Macpherson abbia usato di siffatta licenza. »

La commissione pubblicava contemporaneamente alcuni frammenti brevissimi raccolti negli Highlands, la descrizione d’un carro, d’un combattimento, d’uno scudo. Era poca cosa, ma bastava per provare che le poesie d’Ossian avevano qualche reale combattimento. I partigiani del preteso poeta gaelo continuarono dunque a credere alla sua autenticità, e fino all’anno 1837 negli Highlanders of Scotland, their origine, History and Antiquities, pubblicati da F. Shene a richiesta dell’Highland Society di Londra, si trovano asserzioni positive come queste: « I poemi d’Ossian contengono un corpo completo d’antiche storie verificate; Ossian come poeta storico ha il più gran valore; sia antica o moderna la redazione della maggior parte di questi poemi, non si può dubitare ch’essi contengano le più antiche testimonianze d’un’epoca remotissima. »

Che partito prendere fra tali contraddittorie asserzioni? I fatti noti permettono di abbracciare un partito?

Dei diversi dialetti parlati dalle nazioni gaeliche che abitavano le parti occidentali dell’Europa ai tempi di Giulio Cesare, l’irlandese probabilmente è quello che ha sofferto meno pel miscuglio con altre lingue. L’erso parlato dagli Highlands di Scozia somiglia tanto all’irlandese, che si può considerarlo piuttosto come un dialetto che come una lingua distinta. Ma mentre l’irlandese è stato scritto sino dai primi tempi dell’êra cristiana e fors’anche prima, e conta non solo dei bardi, ma anche degli annalisti, dei quali alcuni manoscritti risalgono fino al IX secolo, non vi è alcuna prova che l’erso sia stato scritto prima del XV o del XVI secolo. Se i poemi pubblicati da Macpherson sono stati composti da Ossian in erso alla fine del IV secolo, dovettero essere conservati per tradizione orale dodici o tredici secoli, il che è assai poco verosimile. L’irlandese, nonostante l’immenso vantaggio d’essere stato fissato colla scrittura, ha subìto tante alterazioni, che i manoscritti più antichi sono appena compresi anche dai dotti, ed alcuni sono persino inintelligibili.

Il gaelico, non scritto, e parlato da un popolo ignorante almeno come gl’irlandesi, dovette subire cambia-