Pagina:Fingal poema epico di Ossian.pdf/76

Da Wikisource.

canto quarto 75

S’addensa il bujo dell’orribil zuffa.
   Ma in mezzo al popol suo splendea qual raggio
Fingallo; e tutti intorno a lui festosi
S’accolgono i suoi duci. Alza la voce
335Del suo poter. — Su su, miei fidi, ergete
Tutti i stendardi miei: spieghinsi al vento
Sulla piaggia del Lena, e vibrin come
Fiamma su cento colli: essi ondeggiando
S’odano all’aure sibilar d’Erina,
340E guerriera armonia spirinci in petto.
Qua, qua, 15 figli, compagni: al vostro duce
Fatevi appresso, e della sua possanza
Le parole ascoltate. O Gaulo, invitto
Braccio di morte, o generoso Oscarre
345Dai futuri conflitti, o delle spade
Figlio, Conallon 1, o bruno il crin Derminon 2,
O tu re della fama, Ossian, dei canti
Alto signor; voi la vestigia e ’l corso
Seguite, o figli, del paterno braccio,
350Imitatelo, o prodi. Alzammo il raggion 3
Solar della battaglia; il luminoso
Regio stendardo, e lo seguian volando
Gli spirti nostri. Sventolava altero
Quello per l’aere, ori-lucente, e tutto
355Gemmi-distinto, qual la vasta azzurra
Stellata conca del notturno cielo:
Avea pur ciascun duce il suo vessillo,
Ciascun vessillo i suoi guerrier. — Mirate,
Disse il prence ospital, mirate come
360Loclin sul Lena si divide e parte.
Stanno i nemici somiglianti a rotte
Nubi sul colle, o a mezzo arso e sfrondato
Bosco di quercie, quando il ciel traspare
Fra ramo e ramo, ed il vapor trasvola.
365Amici di Fingal, ciascun di voi
Scelga una banda di color che stanno
Minacciosi lassuso, e non si lasci
Che alcun nemico dei sonanti boschin 4
Sull’onde d’Inistòr ricovri e fugga.

  1. Questo non è l’amico di Cucullino, ma un celebre guerriero scozzese, figlio di Ducaro, di cui le imprese e la morte vengono riferite nel poema di Jemora, canto terzo.
  2. Dermid, figlio di Dutno, di cui pure molto si parla nello stesso poema.
  3. Lo stendardo di Fingal distinguevasi col nome di raggio solare; probabilmente dallo splendor che mandava per esser coperto d’oro. Inalzare il raggio solare nelle antiche poesie significa il dar principio alla battaglia. Trad. ingl.
  4. Cioè, nemico dell’Irlanda.