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76 fingal

     370— E ben, Gaulo gridò, miei fiano i sette 16
Duci del Lano: — D'Inistorre il fosco
Sovrano, Oscar gridò, vengane al brando
Del figlio d'Ossian: — Venga al mio, soggiunse
Conallo, alma d'acciaro, il bellicoso
375Sir d'Iniscona. — O 'l re di Muda, od io
Oggi per certo dormirem sotterra,
Disse Dermino. Ossian, bench'or sì fiacco
E sì dolente, di Terman s'elesse
L'atroce re: — Non tornerò, gridai,
380Senza il suo scudo. — O generosi, o forti,
Disse Fingàl col suo sereno sguardo,
Sia vittoria con voi. Tu re dell'onde,
Svaran, la scelta di Fingàl tu sei.
     Disse; e quai cento vari venti in cento
385Diverse valli a imperversar sen vanno;
Così divisi noi movemmo; e Cromla
Scossesi, e n'echeggiò. Cotante morti 17
Chi può narrar? Bella di Tòscar figlia,
Le nostre destre eran di sangue, e folte
390Cadder le squadre di Loclin, quai ripe
Traportate dal Cona: alle nostr'armi
Tenne dietro vittoria: ognun dei duci
La promessa adempiè. Spesso, o donzella,
Sedesti in riva al mormorevol Brano,
395Mentre il bianco tuo seno alternamente
S'alzava all'alternar de' bei respiri,
Qual piuma candidissima gentile
Di liscio cigno, che soave e lento
Veleggia per la liquida laguna,
400Qualor di fianco una scherzosa auretta
Con dolce sferza la sommove e sparge,
Spesso, o bella, sedesti; e spesso hai visto
Dietro una nube rimpiattarsi il sole
Lento, infocato, e notte rammassarsi
405D'intorno al monte, e 'l varïabil vento
Romoreggiar per le ristrette valli.
Cade alfin pioggia grandinosa, il tuono
Rotola, ulula, il fulmine scoscende
Gli erti dirupi; su focosi raggi
410Van cavalcando orridi spettri; e in basso
Rovesciasi precipitosa e torba
L'urlante possa de' torrenti alpini.
Tal della pugna era il fragor. Malvina, 18
Perchè piangi, perchè? Piangan piuttosto
415Le figlie di Loclin, che n'han ben donde.
Cadde di lor contrada il popol, cadde,
Perchè di sangue si pasceano i brandi
Della stirpe de' miei. Lasso! infelice!