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OSSERVAZIONI AL CANTO QUINTO 93

buona fede, che sarebbe scortesia il non credergli almen la metà di quel ch’ei dice.

(4) Per un altro poeta, il poema sarebbe terminato, ma per Ossian ci manca ancora la più bella parte dell'azione. Fingal non ha riportato che una vittoria volgare. Egli se ne promette una molto più nobile. Vuol trionfar dello spirito di Svarano, sopraffarlo di generosità, e rimandarlo consolato e tranquillo. Ma questa vittoria non è ancora matura; ci voleano dei preparativi. La presenza di Fingal non poteva in quei primi momenti che aggravar la tristezza di Svarano. Fingal parte per dar soddisfazione a chi bramasse di far prova del suo valore, e per accoglier cortesemente chi volesse arrendersi; e lascia Svarano tra le mani di Gaulo e di Ossian. L’idea del vantaggio che Svarano avea riportato sopra l’uno, e la soavità dell'altro erano atte a mitigar la sua ferocia, e a disporlo meglio all’eroica bontà di Fingal.

(5) Abbiamo già detto in altro luogo che Fingal è l'eroe della natura. Eccone una prova sensibile. Egli s'intenerisce sopra i mali dell’umanità, e la compiange. Le sue lagrime sono date alla natura umana, non a lui stesso. Egli trova in sè medesimo dei conforti ben degni di lui; e sa darli anche agli altri opportunamente. Ma non lascia di sembrar duro e strano ad un cuore sensibile, che gli uomini anche i più grandi debbano perire come i più vili. Non bisogna equivocare, come molti fanno, tra la insensibilità e la fortezza. Esse sono qualità molto diverse; anzi l'una esclude l'altra.

(6) Questo lamento fa sentir il padre e l’eroe. È tenero, ma d’una tenerezza sedata e decente. In generale il poeta non ama i lunghi a stemperati piagnistei. Egli sfiora gli affetti, non li esaurisce. Nessuno intese più di Ossian la verità di quel detto: Nihil citius arescit, quam lacryma.

(7) Ossian non loda mai i suoi eroi, per le sole qualità di guerra; ma ci aggiunge sempre il contrapposto delle qualità pacifiche e dolcj. Il vero eroismo risulta dalla felice temperatura dell’une e dell’altre.

8) Presso i grandi maestri l'allontanamento de’ protagonisti non pregiudica al decoro di quelli, e serve alla belle economia dell’azione. Achille sta lontano dalla scena pressochè per la metà senza cessare d'essere Achille. Appresso Ossian, Fingal non comparisce che alla metà del terzo canto, e nel punto ch’ei giunge, Cucullino sparisce. Ma siccome l’assenza di Fingal serve ad eccitar l’aspettazione, così la ritirata di Cucullino non lascia languir l’interesse. Questa è la seconda volta ch’egli si mostra, e sempre opportunamente, e con grand’effetto. Che gran colpo d’occhio non fa egli, veduto così in distanza nella sua mesta e muta grandezza! Anche l'atti-