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tudine di Conal è conveniente al suo carattere. Il vero amico tenta di mitigar la passione dell’altro con le ragioni opportune: quando ciò è vano, egli la rispetta con un affettuoso silenzio.

(9) La felicità degli altri desta se non invidia, almeno rancore negl'infelici: specialmente quando la disgrazia di questi nasca da un difetto, e l’altrui felicità da un merito. La vittoria di Fingal doveva sembrar un rimprovero a Cucullino. Pure lungi dal rattristarsene, egli ne risente qualche conforto. Il suo punto d’onore non ha nulla che offenda la nobiltà del suo animo. Chi può lasciar d’interessarsi per un tal carattere?

(10) Evirallina era degna sposa di Ossian. Che bell’animo non mostra il suo canto, e le sue lagrime donate alla memoria dell'infelice Cormano! Nella morte di quest’amante disamato molte donne non avrebbero scorto che un oggetto di compiacenza e d'orgoglio. Cormano sarebbe stato una vittima sacrificata a un idolo superbo, che la riguarda con indifferenza. Tale appunto è il senso che mostra Elena nel canto terzo dell’Iliade ove sta ricamando nella tela le battaglie che si facevano per lei fra i Trojani e i Greci, battaglie che potevano decidere della vita o di Menelao, o di Paride.