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Ma parmi udir (che fia cotesto, Euterpe?)
voci di pianto e suon di man con elle.
Ov’è fuggito il giorno? e donde serpe
la notte, che ci tolle cose belle?
Veggo con capo d’uom non so qual serpe
che si tra’ dietro un stol di feminelle.
E chi è? del crudo ed omicida Erode
la mal coperta e simulata frode.
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Eran da poco men di mille donne
con egual numer di fanciulli ascese
del fier palazzo avanti le collonne
ove ’l ribaldo re l’aguato tese.
Ecco vien fatto un segno, e per le gonne
e per le trecce son l’ incaute prese
da cento armati, c’han, le nude spate
insanguinate, giá prese le strate.
78
Dico che a suon di tromba quelle fiere
(ch’uomini dirli fora disonore),
come d’un grosso esercito le schiere
pensasseno d’entrar, van con furore
per stare a’ paragoni ed a frontiere
di feminucce colme di terrore:
trannole a terra, e ciò che di conigli
farian cento mastin, fan di que’ figli.
79
Ahi veramente svergognata prole !
Qual è si vii viltá che non t’avanze?
Voi con conocchie dunque, voi con spole
avete a maneggiare e stocchi e lanze?
Potretevi lodar che mille gole
di teneri fantin, che mille panze
apriste per serbare il re, c’ha sdegno
eh’ un fanciul nudo debbia tórgli il regno!