Pagina:Folengo - Opere italiane, vol. 1, 1911 - BEIC 1820955.djvu/368

Da Wikisource.
362 caos del triperuno


DIALOGO

NATURA E TRIPERUNO

NATURA


Spirto immortale, a cui sol alza Dio [«Soli nos ex animantibus astrorum ortus, obitus cursusque cognovimus». Cic.]
la fronte in cielo e fattene capace,
fa’ che a me torni udendo l'esser mio!

TRIPERUNO


Io sospicai di troppo esser audace,
volendo e te sapere e l’opre tue:
però mi volsi adrieto per mia pace.

NATURA


Anzi dal Padre destinato fue
che sol da l’uomo l'esser mio s’intenda
fin a la meta de le fiamme sue;
ma che l’ottavo cerchio non trascenda,
se non quando abbia seco parte in cielo
e l’alto pegno, d’onde ’l tolse, renda.
Ch’i’ sia la tua Natura non ti celo,
da Lui fatta del mondo servatrice
sempre, se sempre dura l’uman velo.

TRIPERUNO


Dunque sei quella mastra, quell'altrice,
quell’onoranda madre, quella grande [Natura divina et humana.]
di Dio ministra e del mio ben radice?