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delle ultime lettere di iacopo ortis 157


anche in via d’arbitro uno scrittore francese, il quale, quantunque accenni in generale e modestamente i difetti dell’autore tedesco e dell’italiano, nondimeno anche i cenni di chi ha dato esempi di stile meritano d’essere attentamente considerati. Ecco il passo come sta nell’originale: «Werther est le premier ouvrage allemand dont le style porte la vive empreinte d’une imagination fortement passionnée. C’est à ce rare mérite qu’on doit attribuer la prodigieuse sensation qu’a faite ce roman, lorsqu’ il parût pour la première fois; il en fera toujours une très grande sur toutes les âmes jeunes et sensibles. La profondeur des pensées, la finesse même des observations, dont il est rempli, ne semblent le plus souvent que l’heureuse inspiration du sentiment qui domine dans tout l’ouvrage. Il n’y a du moins qu’un tact fort exercé qui sache y discerner ce que l’invention poétique, le génie observateur osèrent ajouter aux épanchements naturels des passions et des caractères mis en action dans cet admirable tableau. Ce qui décèle le plus la main de l’artiste, ne serait-ce pas une certaine teinte de métaphysique mêlée quelquefois au coloris d’un style en général aussi simple, aussi pur qu’ il est énergique, neuf, original? Il y a dans les lettres d’Ortis urne chaleur plus méridionale, une touche plus franche, plus individuelle, plus d’abandon; mais on y désirerait quelquefois plus de développements1. La succession des sentiments n’y serait-elle pas souvent trop brusque, trop rapide? Il est des situations et des mouvements de l’âme sur qui l’imagination a besoin d’être plus ou moins arrètée polir nous faire éprouver tonte l’émotion dont nous somme susceptibles2.

  1. La giusta querela che lo stile di quelle Lettere costringa le idee nella angustia delle parole è molto piú giusta per tutti i lettori non italiani: bensí quanto uno è piú pratico della lingua, tanto è meno affannato dalla folla e dalla rapiditá de’ pensieri e de’ sentimenti, i quali sono successivamente distinti dalla proprietá d’ogni parola, e piú assai dalla varietá de’ lor suoni, co’ quali, riunite in frasi, secondano l’armonia diversa delle idee e degli affetti che esprimono, e quasi note musicali avvertono de’ passaggi il lettore: qualitá di quell’idioma, e di cui pochi sanno giovarsi, e pochissimi forestieri avvedersene, e nessuno trasportarle: quindi l’impossibilitá delle traduzioni.
  2. Ma l’Ortis parrebbe egli piú il giovane di vent’anni che sente sì fortemente e rapidissimamente gli affetti, da non sapere né potere mai svolgerli? Se, anziché concentrare il troppo calore del suo stile secondo l’indole sua di sentire e di concepire, si fosse studiato di dilatarlo secondo l’arte, i lettori, invece dell’«uomo», avrebbero veduto l’«autore» e trovata forse anche la «fiamma» fittizia. Lo scrittore stesso del