Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/255

Da Wikisource.

discorso secondo 249


in commentatore, non sono, come asserisce il Volpi, «unice illustrantia Calliiuachum»;

2° che questa Berenice non è quella di Teocrito, come vorrebbe il Pagnini (la quale mostreremo moglie del primo Tolomeo, poiché fu la Berenice deificata1, né la moglie di Sotere, come narra, senza mai citar autori, il Bailly. Né ignoro che anche Tolomeo primo fu detto Sotere, salvatore, da’ rodiani2, soccorsi contro Demetrio e mantenuti da lui in libertá, e che, prevalendo questa adulazione, fu poi ereditá di tutti i successori: ma il Tolomeo cognominato propriamente Sotere fu re in Alessandria ottavo, quando Conone e Callimaco non viveano piú, se non nella memoria degli uomini;

3° che se il Conti, il Doering, il Volpi e gli altri, i quali la chiamano Evergetide, ma figlia anch’ella di Filadelfo, interpretando col costume, recato da Diodoro, di sposar le sorelle il verso

Et fratris cari flebile discidium.

avessero opposto al loro autore tutti quelli citati da noi, avrebber dato lume al passo di Diodoro; ed, anziché ritorcere a proprio soccorso la voce «fratello», avrebbono confermato l’antico uso di chiamare «fratelli» anche i cugini. Testimonio il poeta forse piú dotto de’ latini3, che, parlando di antichissime famiglie e di greci costumi, chiama Oreste fratello d’Ermione, figli l’uno di Agamennone, l’altra di Menelao:

               Quid? quod avus nobis idem Pelopeius Atreus?
                    Et si non esses vir mihi, frater eras.

Cosí parimenti chiamavansi «fratelli» Berenice di Aga ed Evergete di Filadelfo, quantunque nati da due fratelli uterini.

VI. Fu l’etá di Berenice splendida per trionfi e per le muse, a principio invitate da Tolomeo Lago, ed onorate poi da Filadelfo. Que’ letterati aveano protratta la vita ad una gloriosa

  1. Considerazioni nostre al verso 53 (Considerazione ix).
  2. Diodoro siculo, lib. xx; Plutarco, in Demetrio; Pausania, in Atticis.
  3. Ovidio, in Ermione, verso 27.