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258 vi - commento alla «chioma di berenice»


del perpetuo moto e cangiamento della natura, rapirono agli uomini le arti e le scienze, che, come oggi noi, essi allor possedevano; o fossero, secondo la comune tradizione, nella prima civiltá che l'umano genere abbia mai avuta dopo lo stato ferino; è certo che le loro fantasie, non ancora domate dall’esperienza e da’ vizi de’ popoli dotti, dovean essere percosse dalla meraviglia di que’ mondi celesti calcati dalle orme degli dèi, che dalla speranza e dal terrore sono posti nel cielo, donde ci benefica il sole e ci spaventano i fulmini. Questa ricerca delle costellazioni, ove fosse ostinata e d’uomo che alla dottrina di tutte le storie congiungesse sapienza politica ed altissima mente, potrebbe avverare le congetture del Vico sul ricorso de’ secoli e delle nazioni, e trarre dalla lunga notte le storie ignote del genere umano. E fu con grande ardimento e pari sapere tentata da un ingegno francese1, per provare, con troppo amor di sistema, l’origine di tutte le religioni: idea ch’egli (forse m’inganno) ricavò dalla Istoria universale di Francesco Bianchini2 veronese; libro massimo, indegnamente dimenticato

  1. Dupuis, Origine de tous les cultes.
  2. Grand’uomo, astronomo ed antiquario, onorato altamente da’ re e dalle universitá dell’Europa. Nacque nel 1669, e morì d’anni 67. Vedi Maffei, Verona illustrata, verso la fine. Si dirá forse, contro al mio sospetto, che il Bianchini non è conosciuto in Francia per la sua storia. «Credat Iudaeus... non ego». Egli fu uno dell’Accademia delle scienze invece di Bernouilli, morto negli ultimi mesi del 1795 (vedi anche Fontenelle, Elogio del Bianchini ); e la seconda edizione dell’Istoria universale fu dedicata a Luigi decimoquinto. Ma moltissimi de’ nostri in Francia non si conoscono, molti non si vogliono conoscere; pari a’ benefattori temuti da’ beneficati. Ab uno disce multos. Delille, nella prefazione di certo suo poema georgico, L’homme des champs, espressamente asserisce (p. iv) che «les Géorgiques, et le poème de Lucrèce chez les anciens, sont les seuls monumens du second genre [il didattico]... Parmi les modernes nous ne connaissons guéres que les deux poèmes des Saisons (anglais et français), l’Art poétique de Boileau. et l'admirable Essai sur l’homme de Pope, qui aient obtenu et conservé une place distinguie parmi les ouvrages de poésie». Ed Esiodo, Teognide, Focillide, Oppiano, Manilio, per non dir di tant’altri antichi? E La sifilide del Fracastoro, La scaccheide e La poetica del Vida, La coltivazione dell’Alamanni, scritta e stampata in Francia e dedicata a Francesco 2, Le api del Rucellai, Il riso dello Spolverini, Le filosofie di monsignor Stay, dove domò con versi virgiliani il rigor matematico (taccio i minori), non hanno fama fra’ poemi didattici? Delille è il sommo verseggiatore fra i viventi francesi! Questo merito del guercio fra’ ciechi gli permette forse di giudicare di quel ch’ei non sa, o, se pur ha