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36 iv - seconda redazione delle


e voi sole coprirete con le vostre ombre pacifiche il mio freddo cadavere. Mi piangeranno quegli infelici che sono compagni delle mie disgrazie; e, se le passioni vivono dopo il sepolcro, il mio spirito doloroso sará confortato da’ sospiri di quella ce5 leste fanciulla, ch’io credeva nata per me, ma che i pregiudizi degli uomini e il mio destino feroce mi hanno strappata dal petto.

Alessandria, 29 febbraro.

Da Nizza, invece d’innoltrarmi in Francia, ho preso la volta io del Monferrato. Stasera dormirò a Piacenza. Giovedí scriverò da Rimino. Ti dirò allora. addio.

Rimino, 5 marzo.

Tutto mi si dilegua. Io veniva a rivedere ansiosamente il Bertòla1; da gran tempo io non aveva sue lettere. È morto.

15 Ore 11 della sera.

Lo seppi: Teresa è maritata. Tu taci per non darmi l’ultima ferita.... ma l’infermo geme quando la morte il combatte, non quando lo ha vinto. Meglio cosí, da che tutto è deciso: ed ora anch’io sono tranquillo, perfettamente tranquillo. Addio. Roma mi sta sempre sul cuore.

Dal frammento seguente, che ha la data della sera stessa, apparisce che Iacopo decretò in quel dí di morire. Parecchi altri frammenti, raccolti come questo dalle sue carte, paiono gli ultimi pensieri che lo raffermarono nel suo proponimento; e però li andrò frammettendo secondo le loro date.

Ecco la meta: ho giá tutto fermo da gran tempo nel cuore, il modo, il luogo; né il giorno è lontano.

  1. Autore di poesie campestri. L’editore. [F.]