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difesa pel sergente armani 197


tutti i meriti dell’accusato e tutti i diritti che egli potesse mai avere su la vostra pietà: egli stesso, scegliendomi per suo difensore, m’impose ch’io non cercassi pietà ma giustizia. Ponete dunque la giustizia su la bilancia; trovate voi nel processo le prove chiare, indubitabili, capaci di farla pendere contro l’Armani? Tutto si riduce: 1° a due feriti, uno meno gravemente dell’altro, ma tutti e due feriti in diverse parti del corpo; 2° a nessun testimonio legale; 3° a tre pistole appartenenti all’accusato; ma due cariche ancora, e la scaricata lascia le ferite non sull’offeso, ma sul preteso offensore; 4° a due spade appartenenti a ciascun dei due feriti, una delle quali è nascosta dall’accusatore; 5° ad una deposizione simulata dell’accusatore e ad una confessione leale dell’accusato; 6° all’accusa da un lato di alta insubordinazione, dall’altro di una feroce provocazione.

Maturate voi dunque nella vostra saviezza la sentenza, e, prima di pronunziare una pena capitale, badate che mille discolpe, che la fortuna od il tempo potessero far emergere dopo la vostra decisione, non potranno risuscitare la vittima; badate che la società perde un individuo il quale sino a questo sciagurato avvenimento non ha dato mai prove di delitto o di vizio; badate che la patria perde un soldato generoso; la patria, la quale, traendovi in questo giorno dal numero di ciechi esecutori, vi onora altamente, confidandovi la parte piú nobile della legislazione, [non] la punizione della colpa, ma la protezione dell’innocenza; e che se fosse da voi sacrificata, non potreste mai per mille pentimenti liberarvi dal rimorso, e vi vedreste macchiati sempre del suo sangue.

Queste cose, o giudici, m’impone il sargente Armani di presentarvi a sua difesa. Concedetemi ch’io torni a ricordarvi che in questo luogo siete giudici e non militari1. Faccia il cielo che la vostra decisione non offenda la giustizia, riesca onorevole a voi ed utile alla repubblica.

  1. Nell’autografo è aggiunto, ma poi cancellato: «E che non potete colpite come assassino il sargente Armani, e non siete pienamente sicuri che il capitano Gerlini non fu il primo aggressore» [Ed.].