Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/214

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Per lui natura si feconda e ride,
per lui la danza armonica s’alterna
delle stagion, per lui nullo si spia
grano di polve che vital non sia.

E cagion sola del mirando effetto
è la costante, eguale, unica legge,
con che il raggiante imperador l’aspetto
delle create cose alto corregge.
Togli questa unità, togli il perfetto
tenor de’ vari moti, onde si regge
l’armonia de’ frenati orbi diversi,
e tutti li vedrai confusi e spersi.

Con tutto ciò, osiamo dire che ci sarebbe piaciuto tutto il poema in versi sciolti. Chi non sa quanti poemi in ottava rima vanta l’Italia? La Musogonia stessa del Monti, sebbene abbia parti meno rilevate di questi due canti, è, per altro, nel suo tutto, in ciò che riguarda la verseggiatura, piú originale, piú semplice e spira greca fragranza. Altri sono, per avventura, d’altro parere. Credono che lo sciolto spetti alle traduzioni, e, lodando altamente il Caro ed il Cesarotti, vorrebbero un poema originale tutto in ottave; con che parmi che si voglia chiudere all’Italia un nuovo campo di gloria, mal tentato dal Trissino, ma felicemente sgombratole ora dal Monti. E non ci ha confessato amichevolmente egli stesso tanta essere la dignità e la difficoltà dello sciolto che, mentre gli riesce di scrivere fino a dieci ottave in un giorno, appena può fare con pari studio ed in pari tempo una trentina di sciolti?

Queste cose generali abbiamo notato intorno al poema. Per dirne degnamente e minutamente, converrebbe che fosse compiuto e che la critica avesse piú spazio di quello che concede il momento: onde taceremo di molte bellezze particolari e di alcuni difetti, fra’ quali questo ci sembra inescusabile;

      ... si svegliano al tremendo
     nome gli azzurri addormentati...