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106 CAPITOLO IV

diverse opere di architettura, nelle quali trionfa preferibilmente l'eleganza della grande arte di Bramante.

V'è una serie di piccoli bassorilievi, quasi costantemente con la Madonna e il Bambino, sparsi per Milano e la Lombardia, che vengono, pel solito, attribuiti al nostro scultore, per quanto non manchino rapporti — certo spiegabili con la affinità di tendenza — con l’arte del Fusina. Tutto un gruppo se ne conserva presso il Museo Archeologico di Milano (n.i 1226, 1229, 1230. 1231. 1232. 1233). La Madonna v'è rappresentata ora in atto di porgere il seno al Bambino, ora di accoglierlo con le due braccia raccolte, come in certi quadri del Solari e di Marco d’Oggiono.

Il n. 1231 — evidentemente della stessa mano — reca inciso:

ANTONINO PEROLO MD21

DIE 21 DE MAZO


nome che, se non al committente, dovesse riferirsi all'artista ci rivelerebbe uno scultore del tutto nuovo, in Lombardia. Alla stessa mano appartengono altri piccoli bassorilievi del tutto analoghi, altrove: uno nella chiesa della Passione a Milano presso l'altar maggiore, due esulati da Milano e forse dall'Italia e di cui trovammo le impronte in gesso a Bologna. In tutte queste sculturette, di un modesto carattere commerciale, l’esecuzione è accurata, a figure tondeggianti, con certe teste a palla e le nubi del fondo a striscie orizzontali e il primo piano sporgente a semicerchio dal rilievo. Non di raro due angioletti, a pena accennati nel fondo, sorreggono una tenda dietro la Vergine e le fanno capolino ai lati. Il modesto ma accurato e lezioso artista ricorda ora il Solari e ora il Luini e alle loro Madonne, tanto in voga, si attenne direttamente.