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Pagina:Francesco Sabatini - Il volgo di Roma - 1890.pdf/215

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FESTE E CANTI

DELLA PLEBE ROMANA.


«Io con rapimento e con
gioja mi trovo sul suolo
classico, dove il passato e
il presente mi parlano con
forte voce e seduttrice.»



I.


Cose vecchie che si allacciano con le nuove.


In principio era la plebe... o piuttosto - in principio la superbia e l’avarizia non avevano fatto un uomo sgabello di un altr’uomo.

La plebe subì la schiavitù, e dal suo seno nacquero i padroni; quella si abituò alla catena, questi divennero necessari.

La plebe e i signori formarono un popolo, e il dominio e la servitù, per una nuova logica artificiale, divennero necessità.

La nobile e divina missione di Cristo rivendicò i diritti naturali, ma Cristo ebbe la croce, e la sua dottrina fu mistificata nelle molteplici e non sincere interpretazioni.