Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/149

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capo sesto 143


lega; e da queste, indi a poco, nacque l’altra moneta «infortiata» o «infortiatorum». Perché, siccome altamente si querelarono i popoli degli alzamenti e della lega, spesso dovettero i principi ristorare quella moneta, che aveano cosí bruttata; il che fu detto in que’ secoli «infortiare» e «moneta infortiatorum». Di questi denari trovasi fatta menzione fin dal 1146.

Benché non s’appartenga al mio istituto, mi rincresce trapassar tacendo una mia congettura, che per la singolaritá e novitá sua potrebbe esser gradita. Io credo che dal nome di questa moneta venga quello che ha la seconda parte de’ Digesti, che dicesi Infortiatum. La moneta inforziata occupava il luogo di mezzo tra la moneta vecchia buona e la nuova abbassata: questa corrispondenza potè fare che, poiché fu dato il nome al Digesto vecchio e al Nuovo, e per quel di mezzo non se ne trovava alcuno, il sovvenire di questa moneta, allora celebrata, le avesse procurato un tal nome. Per istrana che sembri questa etimologia, certamente, se si riguardano le altre due, non si crederá indegna della loro compagnia. L’una viene dal frontispizio del titolo: Digestorum... ex omni veteri iure collecti, l’altra da quello De operis novi nuntiatione. Cose cosí mal intese e goffe non debbono promettere al nome «infortiatum» una piú ragionevole etimologia, e tutto all’infelicitá de’ tempi sará perdonato.

Ritornando ora al mio proposito, stimo necessario dileguare dagli animi quell’errore, per cui si crede poter nuocere la lega alla moneta; onde di moneta buona e cattiva spesso si ragiona. Tutta la moneta è ugualmente buona; e quella, che avesse dieci carati di lega, è buona tanto quanto quella che n’ha un solo. La ragione è che non si valuta la moneta secondo il suo peso totale, ma secondo la quantitá di quella parte di buon metallo che v’è. Quindi, se una libbra di moneta d’oro, che ha ventiquattro carati di buono, valerá quanto una libbra e un quarto di moneta di diciotto carati, ognuno comprende che, in tanta diversitá di lega, sono egualmente buone le monete, giacché il metallo di lega si può sempre segregare dal prezioso. Perché dunque, chiederanno molti, si dicono, le monete di molta lega, cattive? Nasce questo, perché molte volte la frode o la forza della