Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/174

Da Wikisource.
168 libro terzo


o finalmente coll’autoritá d’una legge. Io lascerò qui di ragionare della mutazione dell intera moneta, la quale io chiamo per distinzione «alzamento», dovendone dire nel seguente capo; e mi restringerò a dire del mutarsi d’una parte. E, perché questa contiene in sé il «mutarsi la proporzione», sotto questo nome sará sempre da me dinotata; ed anderò, nel ritessere quest’orditura, disputando come essa avvenga, quale utilitá, quale danno abbia in sé, e come, quando è avvenuta, si possa medicare.

Dico, adunque, che la mutazione, che per natura accade, non può essere che tra un metallo e l’altro, né può seguire se non dove è fissa una proporzione dalle leggi; ed, essendo un’istessa cosa la mutazione, che la natura opera contro alla legge, che quella della legge contro la natura, appresso insieme di ambedue tratterò. Qui solo voglio dire essere questa mutazione lentissima e quasi insensibile, essendosi per esperienza conosciuto come essa è restata piú di mille anni in sul medesimo stato con picciolissimo variamento.

A questo, che della natura dico, convien congiungere lo struggimento, il quale, per essere naturale al metallo, è superiore ad ogni umano rimedio; e, sebbene sia vero ch’egli siegua con lenti passi e non produca spavento ne’ popoli (come quelli che guardano piú all’ingrosso, ove non hanno sospetto di frode), pure, quando cresce assai, è necessario si medichi e si corregga. A questo fine appunto molti scrittori propongono le monete d’argento e rame, e per questo molti governi le usano e le prezzano. E, poiché io ho di sopra disprezzata questa medicina, voglio qui renderne la ragione.

In primo luogo è da avvertire che le monete d’uno Stato sono tutte disegualmente consumate non solo per la varia antichitá loro, ma per la varia grandezza; e sempre le piú piccole si consumano piú, per due cause: I. perché si usano e maneggiano piú: mentre la moneta piccola esprime i prezzi piccoli e i grandi; la grossa esprime i grandi, ma non i piccoli; II. perché le monete vagliono secondo quel che pesano, consumansi secondo quella superficie che hanno. Io ho calcolato