Pagina:Garbasso - Sul modo di interpretare certe esperienze del Sig. P. Zeeman di Leida, Pisa 1897.djvu/4

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Se invece si tratta di luce, che, percorrendo i canali praticati nel nucleo del magnete, abbia attraversato il campo lungo le linee di forza, i due orli di ciascuna riga sono polarizzati circolarmente, in versi opposti. Versi, che si scambiano con i poli dell’elettrocalamita.

Il sig. Zeeman ha mostrato ancora che i suoi resultati si possono prevedere qualitativamente, quando si accetti la teoria del Lorentz su l’emissione della luce.

Secondo questa teoria i raggi luminosi risultano dalla propagazione di un fenomeno periodico, dovuto ai movimenti di va e vieni degli atomi materiali elettrizzati. Le cariche, che quì entrano in giuoco, sarebbero quelle stesse, la cui presenza si rivela nel fatto dell’elettrolisi.

Ora mi sembra che l’applicazione immediata della teoria del Lorentz al caso pratico attuale conduca a difficoltà insuperabili.

Anzi tutto trova lo Zeeman che il rapporto fra la carica e la massa di ciascun atomo deve essere dell’ordine:

,

quando la grandezza elettrica si misuri in unità del sistema elettromagnetico. Ma dai fenomeni dell’elettrolisi si deduce per lo stesso rapporto il valore:

1,

  1. Secondo il Richarz (citato in H. Ebert. Electrische Schwingungen molecularer Gebilde. Wied. Ann. XLIX, 651, 1893) sarebbe:

    ,

    in unità del sistema elettrostatico, dunque:

    ,

    ,

    in unità del sistema elettromagnetico.

    D’altra parte il peso di un atomo di sodio si può assumere (H. Ebert, l. c.) uguale a:

    ,