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L’antiquario 217

ora coll’aiuto vostro e di Dio — vecchio come sono — io non dispero — di vedere la mia patria libera da quei mostri.

«Sì» — rispose l’antiquario affettuosamente — «io fui trattato con gentile cortesia dalla vostra donna e da voi — e lo ricorderò tutta la vita con gratitudine.» — Poi rivolto ai compagni, proseguì: — «scosso dalla fatica del viaggio — forse dalle commozioni dell’incontro, rimasi due giorni febbricitante in quel sotterraneo — e in tutto quel tempo — ebbi cordiali affettuosissime cure da quell’amabile Alba — la quale non solo di ogni cosa necessaria mi provvide — ma assiduamente mi visitava al mio capezzale.

«Dopo due giorni — rinvigorito — appena ne feci richiesta, fui condotto per una nuova via che mi parve lieve — alla luce del sole — che io aveva creduto sulle prime di non più rivedere. — La nuova uscita delle catacombe si trovava nella foresta. — Data la mia parola d’onore di mantenere il segreto sulla mia involontaria scoperta — uno della banda mi scortò sulla via di Roma.»