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52 primo periodo.

e dal freddo. Avendo i panni bagnati ed essendo il vento freddissimo era naturale ciò accadesse.

Corremmo, corremmo macchinalmente, lungo la costa verso mezzogiorno, ed incoraggiandoci reciprocamente a correre. La sponda del mare faceva schiena e ci riparava alquanto dalla violenza del vento, e nel pendio interno scorreva l’Areringua, fiume di poca importanza con direzione a tramontana e per un gran pezzo parallelamente al littorale, per sboccare poi nell’Oceano a breve distanza.

Seguimmo dunque la sponda destra del fiume ed alla distanza di circa quattro miglia trovammo una casa abitata, ove ricevemmo ospitalità completa. La casa che ci accolse ospitalmente, era poco internata in quella maestosa ed immensa foresta del Brasile, certo una delle maggiori del mondo, di cui già accennammo.

In un campestre1 poco spazioso ergevasi quella casupola i di cui abitatori erano padre, madre ed un bambino. Intorno sorgevano le annose secolari piante stupendamente robuste ed alte, ed in un canto del campestre trovavasi un agrumeto con delle piante come mai vidi sì belle, e con degli aranci ch’erano una meraviglia. Pei naufraghi fu una ben grata sorpresa!


Capitolo XVII

Assalto e presa della laguna di S. Caterina.


Il Seival, l’altro lancione compagno, comandato da Grigg, fu più fortunato. Di costruzione diversa del Rio Pardo, abbenchè poco più grande, potè sostenersi contro la violenza del temporale e seguì felicemente la sua corsa sino al destino.

La parte della provincia di Santa Caterina, ove naufragammo, per fortuna nostra erasi sollevata contro l’impero alla notizia dell’approssimarsi delle forze re-


  1. Campestre, campo senza piante nella foresta.