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56 primo periodo.

persi una giovine, ordinai mi trasportassero in terra nella direzione di lei. Sbarcai ed avviandomi verso le case ove dovea trovarsi l’oggetto del mio viaggio, non mi era possibile rinvenirlo, quando m’incontrai con un individuo del luogo, che avevo conosciuto ai primi momenti dell’arrivo nostro. Egli invitommi a prender caffè nella di lui casa: entrammo, e la prima persona che si s’affacciò al mio sguardo, era quella il di cui aspetto mi aveva fatto sbarcare. Era Anita! la madre de’ miei figli! La compagna della mia vita, nella buona e cattiva fortuna! La donna il di cui coraggio io mi sono desiderato tante volte! Restammo entrambi estatici e silenziosi, guardandoci reciprocamente, come due persone che non si vedono per la prima volta, e che cercano nei lineamenti l’una dell’altra qualche cosa che agevoli una reminiscenza.

La salutai finalmente, e le dissi: «Tu devi esser mia.» Parlavo poco il portoghese, ed articolai le proterve parole in italiano. Comunque, io fui magnetico nella mia insolenza. Avevo stretto un nodo, sancito una sentenza, che la sola morte poteva infrangere! Io avevo incontrato un proibito tesoro, ma pure un tesoro di gran prezzo!!!

Se vi fu colpa, io l’ebbi intiera! E vi fu colpa! Sì! si rannodavano due cuori con amore immenso e s’infrangeva l’esistenza d’un innocente! Essa è morta! Io infelice! E lui vendicato. Sì! vendicato! Io conobbi il gran male che feci, il dì in cui sperando ancora di riaverla in vita, io stringeva il polso d’un cadavere e piangevo il pianto della disperazione! Io errai grandemente, ed errai solo!


Capitolo XIX.

Ancora corsaro.


I tre legni armati e destinati ad un’escursione sull’Atlantico erano il Rio Pardo (nuovo legno armato