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xviii Prefazione


Raccolta l’eredità morale della Corte d’onore, mi avvalsi dei resultati da essa ottenuti per maggiormente insistere in questo Manuale sulla necessità e sulla praticità della istituzione e del funzionamento dei Giurì e delle Corti per la definizione pacifica delle vertenze.

Da prima trovai diffidenza o avversione a codesto concetto specialmente nelle autorità militari, ancora convinte della necessità che un militare dovesse duellare sempre, non ritenendo decoroso per la divisa una soluzione incruenta, per quanto onesta e civile. La lotta per superare codesto ostacolo fu lunga e difficile; ne fui peraltro largamente compensato dai resultati man mano raccolti, consacrando metà del mio tempo a risolvere pacificamente i dibattiti cavallereschi, e l’altra metà a conciliare le parti avverse, restìe alla conciliazione. Ed ora che mi sono inoltrato lungo la parabola discendente di mia vita, penso che non mi si accuserà di immodestia, se mi concedo l’innocuo compiacimento di qui riepilogare i resultati ottenuti in otto lustri di apostolato in favore della civiltà nostra e della pace vera e reale. Sono quattromilacinquecentottantanove1 le vertenze da me risolte in quarant’anni, delle quali quattromilaquattrocentocinquantadue pacificamente, senza l’uso delle anni e con soddisfazione degli

    Presidente comm. J. Gelli, Scali d’Azeglio, 9, Livorno, o al giudice relatore avv. Paolo Lepanto Boldrini, via Roma, 3, Firenze.

  1. Dal luglio 1879 al dicembre 1922.