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Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/392

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328 le donne di casa savoia

nita nel 1559 alla Francia, era stata conferita da Luigi XIV a Enrico di Lorena, discendente del primo duca di Guisa, sicché Giuseppina si poteva considerare francese. Pure, per il suo fare disinvolto e spigliato, non ebbe fin dal suo primo giungere a Torino, dove la Corte viveva sotto il pesante regime spagnuolo, grandi simpatie.

Essa però non fece troppa attenzione all’accoglienza di quella parte della famiglia, e viveva a Torino o a Racconigi (dove dopo neppure due anni di matrimonio ebbe l’unico figlio Carlo Emanuele), con molta indipendenza, e quasi da privata. Coltissima e studiosa, e molto innanzi nelle idee del suo tempo, la sua dimora, fosse a Racconigi o a Torino, era dai colti forestieri riguardata come la sede della grazia e della cortesia, ed era ambito assai l’onore di esservi ammessi.

Il Dutens, così si esprime in proposito: «Per coloro che erano in grado di potere apprezzare lo spirito e il carattere della Principessa, non era possibile di trovare una persona più amabile. La sua mente era illuminata, piena di grazia vivace, giusta e solida, pronta a comprendere tutto ciò a cui si applicava; la sua conversazione era allegra o seria, secondo il soggetto, ma sempre gradevole. Aveva l’anima buona, generosa, nobile, elevata, il cuore sensibilissimo all’amicizia; forse anche lo sarebbe stato all’amore, se l’estrema delicatezza dei suoi sentimenti non le avesse resa troppo difficile la scelta del soggetto. Queste disposizioni ed una certa fierezza di carattere, custode spesso della virtù