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nuele di Carignano e di Cristina Albertina, era nato il 2 ottobre 1798. Così, mentre i cannoni francesi rivolti contro Torino strappavano al Re quella lamentevole abdicazione, il fanciullino vagiva e si agitava nella sua culla, e mentre il ramo primogenito andavasene lacrimoso da Torino, Carlo Emanuele di Carignano faceva adesione al nuovo ordine di cose.

Ma ai rivoluzionari che non si contentavano dell’onesto, lo slancio del principe, e quello più ardito della moglie, la cui indole indipendente la portava ad appoggiare accentuatamente le tendenze democratiche del marito, parvero una stonatura, ed essi furono ben presto presi in sospetto di tradimento. Vacillando poi sempre più l’edifìzio repubblicano, colla fortuna delle armi francesi, Carlo Emanuele di Carignano fu designato fra gli ostaggi da deportarsi in Francia, ed egli, che non aveva seguito la famiglia Reale nell’esilio, il 2 maggio 1799 dovè partirsene colla moglie e il figliuoletto da Torino, e andarsene relegato a Chaillot presso Parigi, dove fu loro dato godere una libertà relativa. Colà s’incontrarono con gli altri esuli piemontesi; e di quella libertà vuoisi che Carlo Emanuele abusasse fisicamente e moralmente. Quello che veramente risulta si è che il Re Carlo Emanuele IV, desideroso di vedere il suo parente, e più ancora il principino, presunto erede, fuori da quell’ambiente di corruzione, aveva fatto pratiche con la famiglia Reale di Sassonia, perchè il principe potesse colà stabilirsi con la famiglia, e già egli stava per partire a quella volta, al-