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Cresce in file, sovente assai numerosa, nei prati di montagna, pascoli, in estate e più rara in autunno.

La Vescia areolata si presta ai medesimi usi della Vescia maggiore, ma è di qualità inferiore mancandole il gusto squisito della medesima. Nella scelta degli individui si deve aver riguardo all’età, quando la polpa è bianca; inoltre si deve togliere la parte cellulosa che forma la base del fungo, la quale è insipida, tenace ed indigesta.

Molte altre specie di Vescia vi sono, tutte più piccole delle due qui descritte e disegnate; talune anche fornite di un gambo abbastanza lungo che porta all’apice il ricettacolo di forma globosa: tutte, come già dissi, sono mangereccie, basta soltanto che vengano raccolte giovani, quando la polpa interna è ancora bianca e che nelle specie in cui la base è sterile, cioè composta di tessuto fioccoso e celluloso, venga tolta detta parte, servendosi pel cibo soltanto della parte compatta, omogenea e carnosa.

Spiegazione delle figure: a Fungo perfettamente sviluppato, un esemplare però con base più ristretta a forma di gambo. b Fungo sezionato verticalmente, c Basidii, d Spore ed ife del capillizio.

Famiglia delle Imenogastracee


Genere Rhizopogon.

Funghi carnoso-tenaci o coriacei, globosi, tuberiformi, con peridio membranaceo coperto da una reticolazione miceliale; gleba compatta, cellulosa, da prima bianca, poi colorata; imenio disteso nelle cellule della gleba e formato da basidii clavati o cilindrici, che generano all’apice dalle 2-8 spore; spore guttulate, di tinta paglierina e di forma ellittico-allungata.

Rhizopogon rubescens Tul. — Tav. CXII f. l.

Ital. Trifola falsa. Volg. Panedei, Panediei (Val di Non). Ted. Röthliche falsche Trüffel.

Ha forma ovale o gloliosa. circoscritta da una coideccia (peridio) tenue, di colore da prima bianco, poi giallastro, con tinta qua e là