Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/177

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libro primo - capitolo settimo 171


creazione che ne diede all’uomo la prima investitura, e si attua, si rinnovella di mano in mano mediante la virtú concreatrice dell’umano ingegno. Dalla proprietá e dalla famiglia, quasi da due fattori, scaturisce il giure del reditaggio, il quale ha pertanto la sua radice nella natura non meno di quelle; onde i giuristi, che lo fondano unicamente negli statuti positivi e nel patto sociale, aiutano senza addarsene i placiti del comunismo. Il quale non ha pure un merito ideale, poiché spegne l’attivitá umana nella sua sorgiva; tranne che sia volontario e si adatti a una compagnia piccola ed eletta, come un cenobio, un convitto, una confraternita. L’archetipo civile non che rimuovere la proprietá ce la rappresenta perfezionata da acconcia distribuzione, la quale, essendo stata negletta da molti economici, partorí la setta degli accomunatori. Ella è solo dannosa quando, accumulata dal privilegio, immobile nella trasmissione, trasandata pel costrutto che se ne trae, è come sterile e morta; onde viene il nome di «manimorte» che negli ordini feudali le si aggiusta universalmente. Ma quando è viva e discorre quasi sangue per tutto, diramandosi in mille rivi e girando per tutte le membra del corpo sociale, come la moneta che la rappresenta, mediante il moto continuo delle successioni e dei cambi, proporzionato al moto civile e all’incremento assiduo della popolazione, ella cresce di pregio, si moltiplica di profitto e frutta eziandio ai nullatenenti come fonte perenne di guadagno e sprone efficacissimo all’acquisto. Ora questo corso progressivo della proprietá dallo stato di sterilezza e di morte a quello di feconditá e di vita è continuo; e chi tenga l’occhio alla storia di essa dall’etá antica a quella dei feudi e da questa alla nostra, vedrá com’ella soggiacque a infinite trasformazioni, per cui il suo compartimento si andò vie piú attemperando all’equitá e paritá cittadina. Il diritto di possesso negli uni importa in tutti quello di acquisizione; tanto che la proprietá è solo viziosa quando l’attitudine a conseguirla legalmente è distrutta o menomata dal privilegio. Perciò veri comunisti sono i privilegiati, gl’incettatori e i governi che li proteggono, i quali tolgono in effetto agli uni per dare agli altri e impinguano il ricco (cosa orrenda!)