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Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/315

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libro primo - capitolo decimo 309


«positive», senza le quali né gl’individui né i popoli possono superare la cattiva fortuna e mantenere i propri diritti.

Se i mezzi sovradescritti fossero stati messi in opera sin da principio, cioè quando io li proponeva, avrebbero sortito senza alcun fallo l’effetto loro. Perciò nel chiamare ignobile la pace, io non intendo punto di riferire il carico principale di questo titolo a un uomo cosí onorando come Massimo di Azeglio, ma sí bene ai ministri che lo precedettero. Vero è che quando esso Azeglio ai 7 di maggio pigliò il grado e anche in appresso, alcuni di tali spedienti erano ancor praticabili, imperocché pochi di prima il ministro francese ripeteva l’offerta del presidio, come vedemmo, e si mostrava contento di Fenestrelle. E piú giorni dopo si profferse di «occupar la Spezia con un navilio francese», e Stefano Gallina ne scrisse in Piemonte sotto data dei 18 e dei 22 dello stesso mese1; dal che si raccoglie che il governo della repubblica perseverava nel proposito di non lasciarci senza aiuto. Quanta efficacia potesse aver questo aiuto non accade qui ricercarlo, giacché esso arguiva l’intenzione di tornare all’altro partito se i nostri ministri ci consentivano. Né voglio giá accertare che esso avrebbe avuto sotto l’Azeglio tutto quel successo che era sperabile qualche tempo innanzi, giacché le circostanze erano men favorevoli, la fazione di Livorno non potea piú aver luogo, e gl’indugi anche brevi nocciono sempre alle buone occasioni. Ma in ogni maniera, se non ci era piú dato di vincer tutti i punti, se ne sarebbero conseguiti alcuni. Si movea un dado che potea dar presa a occasioni insperate di salute, perché di cosa nasce cosa e il tempo la governa; e al postutto se non si riusciva, la pace ignobile sarebbe stata scusata come forzata. Laddove la scusa della necessitá non ha luogo quando per evitare l’infamia non si tenta ogni rimedio possibile e si trascurano i ripieghi offerti dalla fortuna. Ora è indubitato che l’Azeglio non usò tutti quelli che erano in suo potere, forse senza sua colpa ma per indotta d’altri; e che affermando al parlamento sardo che la Francia avea disdetto ogni aiuto, rimise alquanto



  1. Histoire des négociations etc., pp. 50, 51, note.