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libro primo - capitolo undecimo 359


di tutti quell’uomo a cui l’Italia dee la perdita di tante speranze, e quindici milioni de’ suoi figli le loro sciagure.

Torcendo il moto italico dal suo filo col sostituire all’autonomia e union nazionale lo scopo secondario di un cambiamento negl’instituti governativi, il Mazzini e i puritani operavano pensatamente, amando meglio di veder l’Italia schiava e teutonica che libera sotto i suoi principi. Non cosí i democratici, che solo errarono per far cattiva estimazione degli eventi forestieri e degli effetti che avrebbero causati. La rivoluzione francese del quarantotto parve a molti di loro necessitare un nuovo cangiamento in Italia; e perciocché la Francia si era costituita in repubblica, stimarono che negli altri paesi si dovesse fare altrettanto. Né tali induzioni erano fallaci da ogni parte, atteso quella conformitá politica che tende ogni dí vie meglio a unizzare l’Europa. E il moto parigino ebbe il suo parallelo glorioso e immediato nel sollevamento di Milano e nella cacciata tedesca. Ma i riscontri politici, come vedemmo, debbono ubbidire alla regola di proporzione, secondo la quale il Risorgimento italiano, eziandio ristretto fra i suoi termini originali, era per l’Italia un maggior progresso che non la repubblica pei francesi. La legge poi di conformitá non può contraddire a quella di gradazione, secondo la quale, dovendosi andar bel bello, a ogni mutazione importante dee succedere una pausa acciocché mettano radice e si fermino i nuovi statuti, né si possono mescolare insieme due moti e indirizzi contrari. Quanto piú la caduta della monarchia orleanese agevolava presso di noi lo sdrucciolo alla repubblica, tanto piú era d’uopo appigliarsi tenacemente ai princípi costituzionali e mantenere agli ordini introdotti di fresco il loro carattere primitivo. Senza che, gli errori infiniti commessi in Francia e in Germania dai popoli inesperti prenunziavano che in poco d’ora i nemici della mutazione avrebbero tentato di riscattarsi e, come piú uniti e pratici degli avversari, l’avrebbero vinta per qualche tempo. E giá i casi parigini di giugno accennavano a questa vicenda, e doveano avvertir gl’italiani di stare al segno e all’erta, guardandosi d’imitare le intemperanze di oltremonte. Ma i piú dei democratici, poco avvezzi a