Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/260

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un’oligarchia, che fu prima clericale e patrizia, poi censita e borghese; né aH’ultimo fu di profitto il ricordo solenne del trenta. E si avverta che il procedere del principato fu tanto piú odioso quanto piú discordava da quello delle popolazioni, le quali diedero per un mezzo secolo esempi rari di longanimitá e di sofferenza. La nazion francese è fuor di dubbio la piú viva e impetuosa di Europa; e pur ella usò sempre una paziente moderazione, che sarebbe mirabile anche in pochi individui. Per castigare la monarchia assoluta si contentò due volte della civile, e per punir la civile mutò il ramo dei regnanti, non la famiglia. E in ciascuno dei periodi che si trovò ingannata delle sue speranze, indugiò tre lustri prima di scuotere il giogo e abbandonare coloro che tradita l’avevano. Tanto è poco inclinata alle rivoluzioni! E anche oggi chi mostra piú osservanza del giusto e piú senno longanime fra coloro che amano i nuovi ordini e coloro che li detestano? Ora se dalla pacatezza dei giudizi e dalla legalitá degli andamenti si può ritrarre ragionevolmente chi possa promettersi dell’avvenire, le probabilitá di questo non sono in disfavore dei primi.

I casi del quarantotto, comprendendo un giro di paese piú ampio dei preceduti, avrebbero dovuto aprir gli occhi anco a quelli che chiusi gli avevano ai ricordi anteriori della providenza. Ma essi non furono meglio efficaci e, come le ultime piaghe di Egitto, non valsero ad altro che a preparare una rovina piú certa e a rendere piú manifesto l’induramento dei Faraoni. Chi crederebbe che, mentre il principato legale vacilla e basta appena a soddisfare le brame dei popoli, si pensi a ristabilir l’assoluto? E pure i fatti di Germania e d’Italia il chiariscono, senza parlare di trame occulte di corte e di perfidi accordi. Quasi che il misfatto della spenta Polonia non basti al disdoro della monarchia moderna, si volle compier l’opera col parricidio dell’Ungheria. Nessun popolo mostrò mai verso i suoi principi piú amore, piú fiducia, piú entusiasmo che gl’italiani tre anni addietro. Or come furono rimeritati? come risposero alle comuni speranze i nomi applauditi di Leopoldo, di Pio e di Ferdinando? Solo al loro deplorabile naufragio soprannuota quello di Carlo