Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/151

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e abbozzarne gli attributi ; onde tanto sarebbe il convenirmi di presontuoso perché scrivo sopra l’ingegno, quanto l’accusare i teologi di essere panteisti.

Se non avessimo le storie e tutta la nostra cognizione si riducesse al presente, altri potria negare la realtá dell’ingegno e registrarlo fra gli enti favolosi. L’antico detto: che «humanum paucis vivit genus* è vero anche in questo intendimento: che gli uomini grandi sono sempre rari, ma in certi luoghi e tempi sono rarissimi, in altri mancano affatto; onde, verso tal penuria o difetto, la scarsitá delle epoche e contrade piú fortunate può parere abbondanza. La deficienza ha luogo sovrattutto in due stati del vivere comune, cioè nella folta barbarie o nella civiltá attempata e scadente. E in ambedue nasce dallo stesso principio, vale a dire dalla diffusione presso che uguale della mentalitá e della vita per tutte le parti della comunanza, l’ individuo essendo come il rilievo che spicca dal fondo del genere c quasi il concentramento dei raggi in un solo fòco. Quando il risalto è grande e il fòco assorbe tutta la luce, questa vien meno al resto del campo, come nei composti vegetativi e animali l’incremento straordinario di un membro o di un organo succede a spese dell’altro corpo. Perciò nei tempi di democrazia licenziosa e in quelli di signoria brutale (condizioni simili, perché in entrambe ha luogo un livellamento innaturale per violenza di un solo o di molti, per feroce rozzezza ovvero per molle raffinatura), le forze dello spirito sono quasi egualmente sparse e, difettando per eccesso di rusticitá o di morbidezza, somigliano allo scarso umore che, stravenando e dispergendosi sotterra, non è tanto da formare una fonte e rompere in una polla. Lascio stare che gli uomini depravati od inculti sono inetti ugualmente ad apprezzare l’ingegno; gli uni per invidia e corruzione di cuore, gli altri per grossezza di spirito, onde appena che ne luccica una scintilla, corrono a smorzarla, affinché i tristi o i volgari possano vantaggiarsi. Pare eziandio che nel mondo morale come nel corporeo, quando la natura per un certo tempo è stata fruttifera oltre modo, ella abbia bisogno di quetare per pigliar lena a nuove fatture; e però l’etá scorsa essendo stata ferace di uomini

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’Italia -in.

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