Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/21

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storia come le guglie nell’eremo, le quali recano a chi passa una vana maraviglia, non utile né refrigerio. Vero è che i piú dei conservatori ammogliano l’ ingegno alla borghesia per evitare che sia scapolo; ma tali nozze non fruttano, perché il ceto colto non esprime una sessualitá distinta e, benché partecipi dell’ingegno, non fa seco un correlativo né un contrapposto. Il ceto colto, maritato alla plebe, fa il popolo e vale; disgiunto, non vale, perché sola la plebe è l’universitá fondamentale e primitiva onde nasce la vita e in cui si radicano gli altri ordini. Negli uomini agiati ed ingentiliti il senso vivo e spontaneo della natura è troppo rintuzzato dall’ozio, dai comodi, dai piaceri, dalle morbidezze, dalla prava educazione, dagl’interessi privilegiati, dalle preoccupazioni faziose, dalle torte e sfrenate cupiditá. L’impotenza civile della borghesia solitaria si vede chiara dalla storia degli ultimi trent’anni in Francia, e proporzionatamente nel resto di Europa; perché, sebbene guidata da uomini abili, sperti e alcuni di essi forniti di mente non mediocre, ella non ha saputo né antivedere né antivenire una sola rivoluzione. Il che mostra da un canto che le manca la qualitá piú capitale nel reggimento degli Stati, cioè il senso dell’avvenire; e che dall’altro canto la plebe, operando le mutazioni e i perfezionamenti politici a dispetto dei ceti superiori e vincendo sempre la prova contro di essi (non ostante gli ondeggiamenti e le regressioni passeggiere), sovrasta loro di gran lunga in questo genere di cognizioni. Né le iterate sperienze giovando a farli ricredere, anzi tornando essi sempre da capo e perfidiando nelle vie provate cento volte inutili ed esiziali, questa loro cecitá insanabile ne conferma e sigilla l’ insufficienza. L’unico rimedio di tal disordine è quello che ho giá accennato, cioè la lega dei conservatori coi democratici, la quale in sostanza non è altro che il connubio della borghesia e dell’ingegno colla plebe.

I politici, che a guisa dei gamberi vanno all’ indietro o a modo delle chiocciole si rannicchiano nel municipio, non amano l’ingegno o piú tosto il confondono colla mediocritá astuta e raggiratrice. Non pochi fra i democratici disprezzano o trascurano gl’individui, e, come giá avvertiva scherzando il Leopardi,