Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/36

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«umanitá», di «rivoluzione», e gridando a testa «Dio e il popopolo!», secondo l’uso dei puritani? Le astrattezze non muovono i rozzi, posto eziandio che le intendano; e finché le condizioni nostrali sono nei termini presenti, le dette voci significano non giá cose ma astrazioni. «Nazione», «umanitá», «patria» sono pei nostri volgari, non dirò lo Stato e la provincia, ma appena il comune e piú assai il campo, la famiglia, il tugurio. «Rivoluzione» è tal cosa che piace ai tristi anzi che ai buoni, se non in quanto è talvolta doloroso rimedio di mali maggiori. «Autonomia» o «indipendenza» porta seco l’idea di guerra, cioè di una calamitá i cui effetti piú lacrimevoli toccano alla plebe. Come volete che questa sia mossa da tali generalitá che o non capono nel suo cervello o non allettano il suo sentire? e ch’ella vada per amor loro incontro a privazioni e disastri che spaventano a pensarli? Né si alleghi l’esempio dei francesi, degli americani e di altri popoli; ché «nazione», «patria» e simili essendo da gran tempo per loro cose e non parole, è naturale che essi ne abbiano l’affetto e l’intendimento. Soli atti a scuotere e infiammare la nostra moltitudine sono quei beni di cui ella ha chiaro il concetto, pungente il bisogno, vivo il desiderio, cioè i miglioramenti economici, pedagogici e civili. Fatele intendere che il Rinnovamento italiano avrá per effetto di minuire le sue miserie, medicare le sue piaghe, tergere il suo squallore. Che coll’ distruzione le fará conoscere i suoi propri interessi ; e accomunandole il maneggio delle cose pubbliche, le dará il modo di procurarli. Che finora ella giacque, perché le leggi, fatte solamente dai ricchi, erano in suo disfavore; il che non potrá accadere quando a rogarle interverranno anche i poveri. Patrimonio dei poveri essere i beni della Chiesa, secondo i sacri canoni e l’intenzione espressa dei donatori ; ma ora la maggior parte di tali beni fondersi in pompe soverchie di culto e negli agi dei prelati. Laddove saranno rivolti a uso legittimo, quando l’amministrazione e la dispensa di essi verrá tolta a coloro che se gli appropriano e commessa a un governo imparziale e popolare. Ma tutti questi vantaggi essere impossibili a conseguire, finché gl’italiani non sono arbitri di lor medesimi e dipendono da despoti interni o