Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/37

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stranieri. Dunque richiedersi ad acquistarli guerra e rivoluzione, e tanto queste dover importare ai miseri quanto Toro cale il riscuotersi dalle proprie miserie.

Se questa via si trascura, il Rinnovamento avrá le sorti del Risorgimento, il quale allenò fin da principio e poi venne meno anche per questo: che, da pochi luoghi in fuori, la turba fu tiepida verso di esso o fredda e indifferente, anzi avversa talvolta, parendo a molti che il cacciar l’Austriaco non fosse altro, di lá dal Ticino, che un cambiar signore e, di qua, che un combattere a prò dei forestieri. Di che si vede quanto l’arte dei nominali sia per natura sterile, e come il solo realismo adattato a impressionare i popoli sia quello che si fonda nei loro vivi e immediati interessi; tanto che una rivoluzione politica, se non è anco economica, non può essere veramente plebeia. Le rivoluzioni di questo genere possono essere buone o ree, salutevoli o funeste; ma il solo modo di ovviare alle seconde si è quello di dar opera francamente alle prime. E siccome per apparecchiarle l’esempio aggiunge gran forza alle parole, chi non vede quanto gioverebbe che il Piemonte desse alla plebe italiana un saggio della felicitá avvenire, porgendo al mondo l’esempio di un principato democratico?

Con tali argomenti i Gracchi infiammarono la plebe romana (*); la memoria dei quali è paurosa ai conservatori, come se il ricordare alla plebe i suoi diritti e avvalorarne le brame legittime fosse un accenderne le cupidigie. Ma oltre che le condizioni d’allora differivano troppo dalle nostre e rendevano piú facile il rivelare i mali che il medicarli, se il patriziato non avesse voluto inghiottire tutti i frutti delle conquiste, le contenzioni della legge agraria non sarieno trascorse agli eccessi ed al sangue né avrebbero causata la ruma della repubblica ( 2 ). Ché se tanta

( 1 ) Plut., Grac., 8. Il Monti nella sua tragedia espresse con mirabili versi la concione di Tiberio.

(2) L’antica Assemblea costituente di Francia nella celebre notte dei 4 di agosto del 1789 recò alle proprietá dei ricchi modificazioni piú notabili di tutte le leggi agrarie di Roma. Vedi il novero dei ’ diritti aboliti presso il Villiaumé, Hnt.de io. révol. /ratte., il, 15.