Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/62

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per il momento, e in seguito saranno i poveri abitanti esuli, quando torneranno e dovranno rifare tutto da capo, perchè non ritroveranno un briciolo delle loro povere robe e masserizie.

Il campo che accoglie le riserve del nostro battaglione è disposto in un declivio «defilato», ossia al riparo delle artiglierie nemiche, all’ombra di castagni, lecci, larici, alcuni altissimi faggi e qualche abete, cosicché nei pomeriggi di queste dolci giornate autunnali io posso stendermi sub tegmine patulae fagi, proprio come Titiro nella prima egloga. Tanto per farti capire come va la vita dei soldati in prima linea, «dicerolti molto breve», senza scendere a particolari che procurino qualche dispiacere al censore. Ogni battaglione tiene due compagnie in riserva e due compagnie alle grandi guardie alternativamente, di sei giorni in sei giorni. Dalle grandi guardie, che sono i posti avanzati a una mezz’ora circa dalle riserve, legate a queste per mezzo dei posti di collegamento, si partono le piccole guardie, che stanno nelle trincee giorno e notte, sempre deste e all’erta, con tanto di fucile spianato, e le pattuglie, che, pure avendo i loro posti