Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/74

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mentarmi andai con una pattuglia a perlustrare un paese vicino, poi abbiamo dormito sotto una tenda preparata dai nostri scudieri. Fa un po’ freddo, e tira un vento indiavolato, ma sto benone, ben coperto e imbaccuccato, allietato da un buon umore da non temere concorrenza. Oggi ti mando una lunga lettera, che spero piacerà, e d’ora innanzi, salvo casi imprevisti, ne scriverò più spesso e più regolarmente. Ieri, di posta, nulla, nemmeno il giornale.

Va’ presto a trovare il Cardinale, che ti aspetta. Rammentami a tutti gli amici, e tieni per te tutti i baci, che ti mando dal cuore.

Giosuè


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Dalle falde di Monte Calì, 23 Sett. 1915.


Mamma adorata,

il latore di questa lettera è un soldato dell’84°, che viene a Firenze. Puoi immaginarti se non approfitto subito di questa bellissima occasione per mandarti un saluto più diretto e più rapido del consueto. Egli ti dirà come