Vai al contenuto

Pagina:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu/160

Da Wikisource.

158

fismi esiste in noi una sostanze intelligente, o uno spirito dotato di ragione, che non apparisce nei bruti; dunque la natura dell’anima loro è essenzialmente diversa senza dubbio, e molto inferiore alla natura della nostra: dunque l’anima umana, se trapassasse nel bruto, si lascerebbe travedere, ed agirebbe naturalmente a preferenza di quella del bruto, che resterebbe come preoccupata dalla prima; ma non scorgendosi nei bruti niente più che l’anima propria irragionevole, è forza il dire, che questa prevale all’altra, e per conseguenza che l’altra più sublime è soppressa, che è lo stesso che dire, che non vi è trapassata.

Evvi negli esseri tutti, che conoschiamo una gradazione ben chiara nel loro modo di esistere. I corpi inorganici, i fossili, non hanno che le qualità semplici comuni alla materia tutta; I vegetali hanno queste qualità, ed inoltre la forza vegetativa, la proprietà di vegetare; gli animali hanno le qualità semplici, la forza vegetale, e di più un anima semplice, resultante