Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/12

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il mulo, le spoglie dei quali, dopo morte, sono di poco valore, e non divengono veramente utili che pei servigi resi nella loro vita, lavorano fino a compiuto spossamento di forze, e provano tutti gli accidenti che possono produrre le fatiche e le intemperie. Gran numero di loro muore in conseguenza di soppresse traspirazioni, di malattie di petto, d’indigestioni, di coliche, ec., molti soccombono ad accidenti non preveduti, altri sono vittime di alcune imprudenze e della brutalità de’ loro conduttori, ma la maggior parte di questi monodattili finisce colla rovina delle membra, sopra tutto con quella de’ piedi, i quali, in ragione della loro struttura organica e dei loro usi, sono evidentemente le regioni del corpo le più soggette alle funeste conseguenze della domestichezza.

I bovini, dei quali sono sì variati i servigi e le spoglie tanto vantaggiose, soffrono pure malattie di domestichezza, e queste malattie variano nel loro decorso e nei loro esiti, secondo le condizioni in cui trovansi questi animali. La vacca da latte risente tutte le funeste influenze che risultano, tanto dal soggiorno permanente nella stalla quanto da una forzata e continua secrezione di latte. L’affezione conosciuta sotto il nome di polmonea ne è, in certo qual modo, la compagna; i suoi zoccoli acquistano di sovente uno straordinario accrescimento, contornandosi alle volte e prendendo la forma del piede torto. Il bue da lavoro prova presso a poco le medesime alterazioni del cavallo, trovandosi pure, come questo, esposto ad una serie di malattie del piede.