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La maggior parte delle sovrapposte non reclamano che lievi cure di nettezza e di previdenza. Allorchè provengono dal cavallo che si intaglia o si arriva, bisogna avere ricorso alla ferratura prescritta per questi casi ordinari. Sono queste dovute alla vicinanza d’altri cavalli? sarà facile porvi riparo disponendo gli animali in modo che non abbiano più a ferirsi. Ma queste precauzioni non sono per mala sorta eseguibili in tutte le circostanze, e non si hanno mai sempre mezzi per potere isolare i cavalli, siccome converrebbe; questo inconveniente si osserva soprattutto nei corpi di cavalleria nei quali gli animali trovansi sempre angustiati nelle scuderie, come pure alle manovre ed ai passeggi.

§ 2.° incapestrature1 (enchevétrures).

Accadono queste lesioni alla piegatura della pa stoja, sono prodotte dalla corda della cavezza, nella quale il cavallo si prende e si intralcia2, e si manife-

  1. Incapestratura, espressione derivata da capestro, cavezza, ed in, dentro. Cavallo incapestrato, quello che è preso nella sua cavezza.
  2. Bisogna rimarcare che il laccio della cavezza non è sempre una corda; di sovente è una coreggia di cuoio, alle volte una catena di ferro. In quest’ultimo caso, il cavallo di rado s’incapestra, perchè la catena, in ragione del suo peso non resta mai molle; produce piaghe poco profonde o non fa che escoriare la pelle. Non è lo stesso del laccio di corda, nel cui tessuto, entranvi dei crini; le lesioni da questo cagionate sono più o meno profonde, sempre micidiali, avvelenate, seguite da considerevole intumidimento, e di difficile guarigione.