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possa essere fondata; dirò solamente che in molte circostanze, l’incisione troppo precipitata, parve più nociva che utile. Resto convinto essere più prudente operare che quando il tumore non aumenta, quando resta stazionario, benchè abbiasi continuato durante qualche tempo l’uso dei bagni, dei cataplasmi emollienti e le unzioni di corpi grassi. La suppurazione una volta stabilita, verranno le medicazioni rinnovate secondo l’abbondanza o scarsità del pus, e le stoppe continueranno ad essere impiegate secche, se la piaga è di mite natura; nel caso contrario saranno spalmate di sostanze proprie a risvegliare l’azione languente delle parti.

La presenza della materia purulenta nella guaina tendinosa, che si annuncia con dolori eccessivi e con estrema sensibilità, richiede l’apertura di questa guaina, che si effettuerà facendo l’incisione precedente mente indicata. Essendo la guaina aperta alla sua parte inferiore, tra i due rami del tendine perforato, s’introdurrà una grande sonda scanalata, la quale servirà a dirigere il bistori, col quale si spaccherà dal basso in alto. Malgrado questa apertura, il pus potrà ancora accumularsi nella tasca che forma questa guaina dietro il tendine perforante1, ed è estre mamente difficile l’impedire il suo soggiorno in questa cavità profonda, che s’interna fino in vicinanza del sessamoideo minore. Ogni contro-apertura è impraticabile per dar scolo al pus contenuto in questo

  1. Vedi pag. 46.