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s’opera insensibilmente da sè stessa, e l’escara finisce col venire espulsa. La caduta di questa sorta di capo morto non ha luogo ordinariamente - che dal decimo al quindicesimo giorno dopo quello dell’applicazione del corrosivo; si può sollecitarla smuovendo la massa colle pinzette a dissezione, ma questa manualità deve eseguirsi colla massima delicatezza; imperocchè ogni forte irritazione ritarda la cura, e può rendere la piaga di cattiva natura.

La parte morta, essendo caduta, lascia allo scoperto una piaga semplice, profonda, vermiglia, e che si cicatrizza prontamente, non esige che medicazioni ordinarie; ma se vi ha tumefazione della cute, si farà uso della tintura d’aloe, colla quale si inzupperanno le prime faldelle. Allorchè si dichiara una nuova fistola, segno certo di nuova carie, bisogna ricominciare la cauterizzazione, ciò che prolunga considerevolmente la cura e determina spesse volte a ricorrere all’ablazione della fibro-cartilagine.

Le cure da prestarsi all’animale operato variano a seconda del temperamento ed a seconda dello stato della parte ammalata. Non si deve perdere di vista che i soggetti irritabili esigono maggiori attenzioni dei cavalli pesanti da tiro, alcuni dei quali risentono appena l’azione del caustico. Questi animali possono anche continuare a lavorare, bisogna solo impiegarli di preferenza all’aratro od all’erpice.

I processi curativi che abbiamo fatto conoscere in succinto, presentano ciascheduno vantaggi ed in convenienti. Ogni volta che l’operazione è fatta a